Quando la mente fa rumore: parliamo di pensieri intrusivi

Capita a tutti, più spesso di quanto si pensi. Sei lì, magari stai lavorando, guidando o guardando una serie tv, e all’improvviso: bam. Un pensiero assurdo, fastidioso, inquietante.

Qualcosa che non senti davvero tuo, ma che è lì, nella tua testa. Ti chiedi: “Perché ho pensato una cosa del genere?”

Sono i cosiddetti pensieri intrusivi. E no, non sei impazzito.

I pensieri intrusivi sono idee, immagini o impulsi che irrompono nella mente senza preavviso. Possono essere angoscianti, imbarazzanti, addirittura contrari a ciò che siamo o in cui crediamo. Il punto è proprio questo: non li scegliamo e non ci rappresentano.

Possono riguardare qualsiasi cosa: paura di fare del male a qualcuno, dubbi su sé stessi, immagini disturbanti, pensieri blasfemi, ecc. La lista è lunga, e proprio perché sono così scomodi, ci fanno sentire strani, sbagliati, in colpa.

Ma allora... sono normali?

Sì. Assolutamente sì.

La maggior parte delle persone sperimenta pensieri del genere, anche se spesso non se ne parla. Quello che fa la differenza è il modo in cui reagiamo. Più ci spaventiamo o cerchiamo di "cacciarli via", più sembrano tornare a disturbare. È un po’ come dire al cervello: "Questa cosa è pericolosa", e lui risponde: "Ah sì? Allora te la ripropongo, così la tieni sotto controllo”.

In conclusione, possiamo dire che…

Presenza del pericolo (reale o immaginato) = il cervello attiva il controllo

Assenza del pericolo (reale o immaginato) = il cervello disattiva il controllo

I pensieri intrusivi fanno parte della nostra esperienza mentale.

Non definiscono chi siamo, non ci rendono cattivi o malati.

Il modo migliore per affrontarli non è combatterli, ma capirli, accoglierli e lasciarli andare.

Se stai attraversando un periodo in cui la mente fa rumore, sappi che non sei solo. E che, anche nei momenti più confusi, puoi sempre ritrovare il silenzio.